L’invecchiamento della popolazione e la crescente urbanizzazione impongono una riflessione sul rapporto tra salute e ambiente urbano. Il progetto si propone di esplorare l’Aging in Place (AIP), ossia la possibilità di invecchiare in autonomia e benessere nella propria casa e comunità, nella città, attraverso un approccio epistemologico complesso e multidimensionale.
La ricerca, avviata in stretta collaborazione con il comune di Bergamo, adotta una prospettiva biopsicosociale ispirata al modello ecologico di Bronfenbrenner e alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per le città sane, analizzando l’interazione tra individui e ambiente costruito.
La collaborazione tra urbanisti, coordinati dal Prof. Emanuele Garda, e psicologi, coordinati dalla Prof.ssa Francesca Morganti, consente alla ricerca di lavorare su due focus principali:
- La dimensione individuale, con valutazioni dello stato di salute e indagini su come le persone vivono il processo di invecchiamento, le motivazioni delle loro scelte abitative e l’uso degli spazi urbani limitrofi.
- La dimensione spaziale, attraverso un’analisi dei quartieri e, successivamente, del grado di affordance degli spazi urbani, ovvero delle possibilità d’azione che possono configurare la città come risorsa o barriera (non solo fisica) per il benessere e l’empowerment delle persone anziane.
Il risultato sarà un modello di ricerca multilivello che permetterà di identificare diversi gradi di sana longevità. L’obiettivo finale è supportare politiche pubbliche mirate a migliorare la progettazione urbana per favorire l’AIP, promuovendo un cambiamento di prospettiva verso città più inclusive e consapevoli delle sfide dell’invecchiamento. Questa visione contribuisce a ridefinire il futuro delle città, rendendole ambienti capaci di rispondere meglio alle esigenze delle persone in tutte le fasi della vita.