In Italia la maggior parte delle persone over 65 vive in città di media dimensione e, in assenza di ricovero per problemi di non autosufficienza, continua ad invecchiare rimanendo al proprio domicilio (Aging in Place). Le condizioni abitative influenzano quindi la quotidianità degli individui anche in età avanzata, andando ad orientare le traiettorie di salute per la longevità.

Il progetto CASA, “Invecchiare nelle città-medie: come le Condizioni Abitative e gli spazi urbani possono ridurre o aumentare le opportunità per la longevità in Salute” – coordinato dal CHL (Centre for Healthy Longevity) di UniBG e finanziato nell’ambito del bando a cascata dello Spoke 1 di AGE IT - Ageing Well in an Ageing Society, partenariato esteso PE00000015 - CUP B83C22004800006 PNRR - si pone l’obiettivo di analizzare le condizioni dello spazio abitativo ed urbano, incluse le opportunità sociali e la disponibilità di servizi, focalizzandosi sulle piccole aree geografiche, i quartieri, che caratterizzano la città media. Lo studio verrà realizzato nella città di Bergamo, rappresentativa delle città medie italiane anche per la percentuale di residenti over 65 (circa 30%).

In occasione del Convegno AGE-IT Spoke 1 – dedicato alla demografia dell’invecchiamento sotto la guida dell’Università degli studi di Firenze - svoltosi a Roma lo scorso 3-4 ottobre, la prof.ssa Francesca Morganti, responsabile scientifica del CHL, ha presentato gli obiettivi del progetto CASA che vede coinvolti 3 Dipartimenti dell’Ateneo: il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate e il Dipartimento di Scienze Economiche.

Il progetto, della durata di 13 mesi e avviato il 1° ottobre, aspira a incrementare la conoscenza delle diverse dimensioni di vulnerabilità abitativa e urbana nelle città medie italiane, e di analizzare la relazione tra le principali caratteristiche di queste città e le traiettorie di potenziale invecchiamento nelle cittadine e nei cittadini anziani e che vi si accingono ad invecchiare. La ricerca assumerà come caso di studio il Comune di Bergamo in quanto realtà territoriale caratterizzata da condizioni spaziali, sociali e istituzionali ben definite ed esempio di “città media” per la definizione di un modello analitico-interpretativo applicabile ad altri contesti urbani.

Il finanziamento rappresenta un’opportunità unica per UniBg per entrare in un network nazionale di enorme rilevanza sugli studi della longevità e conferma il commitment dell’Ateneo sul tema dell’invecchiamento già dimostrato con l'adesione al network "Cities of Longevity", promosso dal centro internazionale NICA (National Innovation Centre Ageing) di New Castle, e con il Memorandum of Understanding siglato, alla nascita del CHL, da numerosi attori del territorio lombardo e bergamasco: Istituto Mario Negri, Provincia di Bergamo, FERB, ATS Bergamo, Confindustria Bergamo e il Comune di Bergamo.